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Ciao a tutti, questo è il mio primo messaggio su questo forum quindi faccio una mini presentazione. Mi chiamo Marco, ho 21 anni, e quest'anno dovrei prendere la laurea triennale in sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche, per poi proseguire con altri due anni in sicurezza informatica.
Come avrete già capito, il mio ambito è quello delle reti e della sicurezza nelle reti. Ho pensato quindi di dare un piccolo boost al mio curriculum tramite delle certificazioni cisco, ma trovo dei pareri contrastanti. Il mio percorso iniziale, sarebbe questo CCENT -> CCNA R&S->CCNA Security, per poi proseguire con il ramo CCNP Security.
Mentre sono convinto delle prime, ancora non so se convenga seguire il ramo security in italia, ma comunque è ancora presto per parlare. Sono qui per chiedervi che valore aggiunto possano dare queste certificazioni ad un laureato. Ho letto che c'è gente che si certifica senza avere solide basi in questo campo e quindi ha problemi poi con le aziende. Quindi ditemi: ne vale davvero la pena per un laureato? Considerando che non voglio spendere molto , considerando che praticamente i vari corsi di reti dell'uni mi hanno preparato al 60% della CCNA, il resto lo farò da solo, insieme alla security che studierò con il materiale che ho.
Mi conviene spendere questi soldi? O me li tengo per le future certificazioni in ambito security? O meglio mi godo quest'ultimo anno in cui ho pochi esami?

Grazie a tutti coloro che hanno letto e che mi risponderanno, buona giornata

Ciao Marco, benvenuto.
Credo che una risposta certa alle tue domande non esista, o comunque non ce l'ho io, quello che posso però raccontarti è la mia esperienza.
Mi chiamo Emiliano e sono laureto in informatica, finito il mio percorso di studi accademico è iniziato quello professionale, con le varie certifiche ottenute, certifiche che sono passate sempre in secondo piano rispetto al lato economico "quanto costi?".
Nel mio caso, dal punto di vista economico la certifica in se non ha avuto senzo (non ho ottenuto un cent di più di quanto avrei comunque ottenuto), ne ha avuto però perchè la passione e lo studio mi hanno permesso di arricchire le mie competenze e di potermi comunque sedere a certi tavoli e ad aver l'opportunità di far valutare le mie proposte, ma ti ripeto, lo studio e l'impegno, non il pezzo di carta.
Sinceramente non so se la certifica in quanto tale serva molto o possa essere un discriminate nel mondo del lavoro, il momento è quello che è e comunque si punta, secondo me si è sempre puntato, molto al risparmio e quindi al fatto che la tua opera possa costare meno rispetto a che sia più qualificata.
Tornando alle tue domande io credo esistano 2 posizioni di partenza per cui uno sceglie di certificarsi/studiare, la prima è che lo fai per aumentare le tue competenze specifiche e alla fine avere un pezzo di carta che lo attesta, laddove qualcuno te lo chiedesse, non è male.
L'altro punto di partenza è quello di chi pensa che con il pezzo di carta in mano non ti dico che la gente ti venga a cercare a casa ma poco ci manca.
Se parti dal fatto che vuoi acquisire competenze, lo studio ed i soldi spesi sono un'investimento su di te, sulla tua persona, non un deposito bancario, se questo è ciò che vuoi la formazione, di qualunque tipo si tratti, ben venga, pur sapendo e mettendo in conto che potrebbe non necessariamente agevolarti dal lato economico.
Se, come tanta gente che è passata in questo forum, parti dal presupposto che la certifica ti garantisca un lavoro, un salario più alto o una qual si voglia sorta di privilegio rischi di battere i denti per poi tornare qui a distanza di poco tempo e chiedere:"Allora che senso ha certificarsi?"
A tutto questo va aggiunto poi cosa vorrai fare in futuro, rimanere in Italia? Andare all'estero? Questo, sempre secondo me, è un discrimente di non poco conto.
So di non aver risposto alle tue domande o di averti illuminato il cammino, ho solo voluto offrirti il mio punto di vista.
Saluti

Emiliano